2020 col senno di poi: l’anno in retrospettiva

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E una breve rassegna dei nostri umili sforzi

Questo è stato un anno difficile per tutti, anche per noi. Al nadir, Donald Trump ha twittato che gli anarchici erano responsabili di tutte le rivolte nel Paese, The New York Times ha sostenuto che fossimo personalmente responsabili per la violenza e i social ci hanno bannati, impedendoci di comunicare al popolo. Se fino a qualche anno fa fossero accadute tutte queste cose una dietro l’altra, ci saremmo aspettati che il passo successivo sarebbe stato un raid della Polizia. Quest’anno, tuttavia, tutto ciò è normale: la maggior parte della gente ha avuto un periodo ancora più difficile, con decine di migliaia di arresti politici e centinaia di migliaia di morti per COVID-19 solo negli Stati Uniti. Nonostante tutte queste sfide, per molti versi, abbiamo avuto uno dei nostri anni più produttivi. Nel seguente report, esaminiamo gli eventi del 2020 e i punti salienti delle nostre pubblicazioni.

Questo poster da noi pubblicato prima che la pandemia raggiungesse gli Stati Uniti riassume lo spirito del 2020, dal COVID-19 e dagli incendi boschivi alla rivolta per George Floyd.

Uno dei risultati da noi raggiunti nel 2020 è stato di espandere il nostro sito Web in modo che fosse completamente multilingue: abbiamo ottenuto l’infrastruttura del sito funzionante in francese, tedesco, italiano, portoghese e spagnolo e abbiamo aggiunto nuovo materiale per un totale di 28 lingue diverse. Mentre la pandemia di COVID-19 ha fornito ai Governi una scusa per limitare i confini nazionali e per fomentare nuovi divari tra le popolazioni, abbiamo fatto un altro passo importante verso la coltivazione di connessioni e consapevolezze nel movimento anarchico.

La pandemia ha imprigionato un pubblico di diversi miliardi di persone, tutte dipendenti da Internet per avere informazioni; abbiamo notato un aumento esponenziale del traffico sul nostro sito. D’altra parte, impegnati a rispondere alle continue emergenze, non abbiamo completato nessun nuovo progetto di stampa in inglese oltre a una serie di nuove zine. I nostri compagni tedeschi ci hanno superati, preparando un nuovo libro che raccoglie le versioni tedesche dei testi di CrimethInc. pubblicati negli ultimi otto anni.

Una nuova raccolta del nostro lavoro in tedesco.

È stato un momento difficile per la sperimentazione creativa, con crisi incessanti che hanno reso difficile fare qualcosa di diverso dal reagire costantemente. Tuttavia, siamo riusciti a pubblicare alcuni progetti artistici, in particolare uno multi-continentale che celebra la poesia di Kenneth Rexroth e la nostra analisi di WR: i misteri dell’organismo di Makavejev, originariamente richiesto per il secondo numero di Antipolitika, la principale rivista anarchica balcanica, in un numero tematico che si occupa dell’eredità della Jugoslavia.

Per lo stesso motivo, è stato un brutto anno per i progetti teorici riflessivi, anche se abbiamo pubblicato “Come potrebbe essere un programma anarchico?”, un esercizio inteso a indurre le persone a formulare le proprie proposte per ciò che comporterà la rivoluzione anarchica.

Un momento del nostro progetto artistico che [celebra la poesia di Kenneth Rexroth](

Il sopracitato picco nel traffico Web ci ha permesso di raggiungere più persone, poiché le tattiche e le analisi sviluppate per un quarto di secolo sono diventate improvvisamente rilevanti per innumerevoli migliaia di individui che si sono trovati intrappolati tra una rivolta e uno stato di Polizia. Ma non essere in grado di viaggiare, parlare pubblicamente o vendere libri nelle librerie ci ha anche reso più dipendenti dai canali comunicativi istituzionali. A metà del 2020, l’impero ha reagito, con Facebook che ci ha bannati dalla sua piattaforma insieme a decine di altri scrittori anarchici e siti di notizie con il pretesto di vietare le pagine “a sostegno della violenza.” Sebbene sia stata utilizzata come misura per reprimere l’organizzazione della milizia, in effetti, alle milizie è stato permesso di continuare a organizzarsi su Facebook: la mobilitazione della milizia in cui Kyle Rittenhouse ha ucciso due persone e ha sparato a una terza è stata organizzata tramite Facebook poco dopo l’entrata in vigore della censura. Lungi dal reprimere la violenza, bannando noi e una serie di altri giornalisti anarchici, Facebook si è semplicemente piegato alle pressioni della destra per reprimere le voci di coloro che stavano documentando l’ascesa della violenza fascista.

In risposta, migliaia di personaggi pubblici tra cui David Graeber, Noam Chomsky, Cory Doctorow e Chelsea Manning hanno pubblicato una lettera aperta per protestare contro la censura di giornalisti anarchici su Facebook e per rifiutare la falsa equivalenza che l’azienda cerca di creare tra gruppi di destra che organizzano attacchi violenti e gruppi di antifascisti che ne parlano.

In seguito, The New York Times ha lanciato un’accusa di cospirazione di estrema destra senza basi giornalistiche fondate per affermare che CrimethInc. aveva in qualche modo orchestrato tutti i disordini nel Paese. Sembra quasi incomprensibile che giornalisti rispettabili abbiano offuscato la propria credibilità semplicemente per rafforzare la narrativa diffusa da Donald Trump, loro avversario dichiarato. L’unico modo per cercare di comprendere è contestualizzarlo nei tentativi centristi in corso per minare lo slancio della rivolta per George Floyd, sostenendo che le proteste avrebbero riportato Trump in carica e impiegando narrative divisive sugli agitatori esterni.

Si è dovuto aspettare fino a metà dicembre perché Instagram, di proprietà di Facebook, seguisse l’esempio, chiudendo il nostro account senza spiegazioni o giustificazioni. Presumibilmente, d’ora innanzi, entrambe le piattaforme reprimeranno lentamente e costantemente gli anarchici e altre voci critiche. Ciò rende particolarmente urgente stabilire [altri mezzi] di comunicazione. A tal fine, abbiamo creato un [canale Telegram], un [account Mastodon] e [notifiche tramite Signalboost].


Tutto ciò cui abbiamo contribuito nel 2020 - dalla redazione di report e analisi di testimoni oculari alla programmazione di questo sito e alla spedizione di libri – è stato realizzato attraverso contributi al 100% volontari, lavorando collettivamente e in modo anonimo come abbiamo fatto dalla metà degli anni Novanta. Non cerchiamo né guadagno né fama né credito personale per ciò che facciamo. Siamo guidati esclusivamente dal nostro desiderio di liberazione collettiva e dalla gioia che proviamo nel collaborare insieme a progetti creativi.

Come sempre, se ti piace quello che facciamo, la cosa migliore che puoi fare è farlo da solo. Agisci nella tua comunità, sviluppa e affina le tue analisi e strategie, raggiungi gli altri e combatti per il cambiamento sociale. Puoi anche contribuire ai nostri sforzi in vari modi o, se non puoi fare altro, facendo delle donazioni per aiutarci a stampare i nuovi materiali di sensibilizzazione. Contattaci se puoi aiutare in qualche altro modo!

In memoria

Quest’anno abbiamo perso molti compagni talentuosi e laboriosi. Sarà difficile colmare il vuoto.

A febbraio, l’estroso autore ed editore anarchico Aragorn! È deceduto. Abbiamo pubblicato una trascrizione di un’intervista dell’estate 2018 in cui Aragorn! descrive lo sviluppo di controcultura e anarchia nel corso di quattro decenni - dalla sua giovinezza sulla scena hardcore durante gli anni di Reagan ai conflitti con skinhead nazisti, alla prima guerra del Golfo, all’ascesa di Internet e a tutti i diversi progetti editoriali e infrastrutturali cui ha partecipato.

Aragorn!

A settembre è mancato anche il nostro amico David Graeber. David era un pensatore anarchico instancabile e di ampio respiro. Come Aragorn!, pensavamo tutti che avesse ancora decenni di importanti contributi davanti a sé quando ci è stato improvvisamente portato via.

David Graeber.

L’anarchico di lunga data Stuart Christie, organizzatore della Croce Nera anarchica che ha portato la fiamma anarchica attraverso la desolazione della metà del XX secolo fino alla sua rinascita negli anni Ottanta. Consigliamo i suoi scritti e l’archivio cinematografico anarchico da lui curato.

Abbiamo perso anche Diane di Prima, una delle più importanti poetesse beat e sostenitrice anarchica della rivoluzione attraverso due secoli, e Lucio Urtubia Jiménez, l’anarchico illegalista i cui ispiratori sforzi di contraffazione politica sono narrati nel documentario Lucio.

Piangiamo la morte di [Michael Forest Reinoehl]/ https://www.nytimes.com/2020/10/13/us/michael-reinoehl-antifa-portland-shooting.html), l’antifascista assassinato in via extragiudiziale dalla Polizia e dai Marshal statunitensi su istigazione di Donald Trump per il crimine di difendersi da un attacco fascista.

Brian McCarville, un anarchico imprigionato in Oregon, è morto il 27 settembre, giorno del suo 68esimo compleanno. A partire dall’inizio del secolo aveva preso parte a lotte contro il sistema carcerario. Le agguerrite organizzatrici anti-carcerarie Karen Smith e Rebecca L. Hensley sono morte a dicembre, seguite da Lois Martin, una volontaria ottuagenaria di No More Deaths e attivista da sei decenni.

Mentre stavamo completando questo testo, abbiamo appreso della scomparsa dello storico anarchico Alexandre Skirda. Noto per la sua biografia di Nestor Makhno, Anarchy’s Cossack, l’opera definitiva sulla vita del rivoluzionario ucraino.

Infine, siamo addolorati per la scomparsa di tutti coloro uccisi dalla Polizia, dalla prigione e dal COVID-19 - tutto il potenziale sprecato della nostra epoca.


L’inizio

È facile dimenticare che il 2020 è iniziato nello stesso modo in cui sta finendo, con Trump che minacciava una guerra con l’Iran. In Cile e Libano, le rivolte esplose alla fine del 2019 stavano ancora ribollendo. Negli Stati Uniti le cose sembravano relativamente tranquille.

Lavorando con compagni di tutto il mondo, abbiamo realizzato versioni di questo poster con le parole “Contro tutte le guerre, contro tutti i Governi, contro tutta l’oppressione” in farsi, arabo, indonesiano, spagnolo, portoghese e inglese.

La pandemia

La pandemia COVID-19 è la prima di una serie di crisi biologiche ed ecologiche che dovranno essere affrontate dal tardo capitalismo. Abbiamo previsto come un sistema sanitario basato sul controllo non sarebbe riuscito a proteggere le persone in “L’operazione è riuscita ma il paziente è morto,” la nostra analisi di come ciò che Michel Foucault ha chiamato “biopotere” funziona sia negli ospedali che nelle carceri.

Nella nostra introduzione a “Contro il Coronavirus e l’opportunismo dello Stato,” un report dall’Italia quando il COVID-19 stava emergendo prima dell’epidemia negli Stati Uniti, abbiamo esposto il problema di base che il virus ha costretto la nostra società ad affrontare:

Fondamentalmente, il problema è che la mancanza di un discorso sulla salute che non si basi sul controllo centralizzato. Lungo tutto lo spettro politico, qualunque metafora si abbia per la sicurezza e la salute si basa sull’esclusione della differenza (per esempio confini, segregazione, isolamento, protezione) anziché sul desiderio di sviluppare un rapporto positivo con la differenza (per esempio, estendere a tutti le risorse sanitarie, anche a coloro al di fuori dei confini degli Stati Uniti).

Abbiamo bisogno di un modo di concepire il benessere in cui salute fisica, legami sociali, dignità umana e liberta siano visti come interconnessi. Abbiamo bisogno di un modo per rispondere alla crisi che si basi sul mutuo aiuto - che non garantisca ancora più potere e legittimità ai tiranni.

In effetti, le strategie statali basate sui confini e sulla segregazione non sono riuscite a tenere il virus fuori dall’Europa e dagli Stati Uniti. Le forze principali che qui hanno limitato l’impatto della pandemia e i conseguenti disordini economici sono stati i progetti di mutuo soccorso e le misure decentralizzate volontarie come indossare una mascherina e impegnarsi nel distanziamento sociale. Se l’accesso a cure mediche adeguate e a risorse sufficienti per potersi prendere un anno di ferie dal lavoro fosse stato più equo, ciò avrebbe sicuramente salvato centinaia di migliaia di vite.

Gli imperativi economici che dovrebbero favorire la “produttività” sono stati solo una minaccia per la popolazione e un ostacolo a soluzioni razionali. Se la maggior parte delle persone fosse libera di dedicarsi ai compiti che considera più significativi anziché essere costretta a fare qualsiasi cosa diventi un profitto per i capitalisti al fine di evitare di essere sfrattati dalle loro case, ciò avrebbe sicuramente portato a maggiori risorse della nostra società verso soluzioni come trovare e distribuire un vaccino sicuro ed efficace, non meno.

Anziché fidarci ciecamente dello Stato, dobbiamo concentrarci su ciò che possiamo fare con il nostro operato, traendo ispirazione dei precedenti pregressi per farci guidare. Non lasciamo che qualcuno accusi l’organizzazione anarchica di non essere abbastanza “disciplinata” o “coordinata” da non poter affrontare un problema come questo. Più e più volte abbiamo visto le strutture capitalistiche e statali sono nella loro forma più “disciplinata” e “coordinata” proprio nei modi in cui ci impongono crisi inutili - povertà, cambiamenti climatici, complesso carcerario industriale. L’anarchismo, come lo vediamo, non è un progetto ipotetico per un mondo alternativo, ma l’immediata necessità di agire al di fuori e contro i dettami del profitto e dell’autorità al fine di contrastare le loro conseguenze.

Il nostro testo successivo, “Sopravvivere al virus: una guida anarchica,” è stato probabilmente il nostro articolo più letto del 2020, raggiungendo centinaia di migliaia di persone in sedici lingue diverse. Con questo approfondimento, abbiamo offerto un’analisi dei pericoli dell’espansione del potere statale nell’era del COVID-19, delineando tre programmi in conflitto di fronte alla crisi: i seguaci del capitalismo senza ostacoli (che rappresentano la morte), gli apostoli della tecnocrazia (che rappresentano la sopravvivenza) e i partigiani della libertà (vale a dire la vita stessa).

Siamo tornati su alcuni di questi temi in “Per cosa vale la pena morire?”, analizzando il motivo per cui così tante persone negli Stati Uniti – poveri inclusi - sono favorevoli al sacrificio di esseri umani sull’altare dell’economia.

Clicca sull’immagine per scaricare il poster.

Mentre le persone cercavano punti di intervento per rispondere alle crisi emergenti, ci siamo concentrati sulla lotta per la casa, pubblicando un’intervista con Station 40 a San Francisco, il collettivo di alloggi che è stato uno dei primi gruppi a dichiarare pubblicamente uno sciopero degli affitti, seguito da una campagna di sensibilizzazione materiale e da una storia degli scioperi degli affitti in tutto il mondo. Abbiamo anche pubblicato un report di un rider a Manhattan che descrive i modi in cui il rischio viene distribuito in base alla classe. Infine, abbiamo raccolto una serie di sticker e graffiti che colgono le reazioni iniziali degli anarchici alla pandemia mondiale.

Nel nostro sforzo storico più ambizioso dell’anno, “Gli anarchici contro l’epidemia,” abbiamo raccontato l’impegno di Malatesta e dei suoi compagni per rispondere all’epidemia di colera del 1884, traducendo una grande quantità di testi precedentemente non disponibili dal francese e dall’italiano per fornire lezioni sintetizzate per gli anarchici del ventunesimo secolo che affrontano la pandemia odierna.

“Una corte per re colera.” Nel 1884 come oggi, povertà e oppressione erano le principali comorbidità che affliggevano la popolazione insieme all’epidemia.

La rivolta

All’inizio della rivolta a Minneapolis, abbiamo riconosciuto quanto sarebbe diventato potente e di vasta portata il movimento che ne seguì. Abbiamo raccontato le scene delle prime tre settimane nelle nostre “Istantanee della rivolta.” Il nostro report sulla rivolta stessa, “L’assedio del Terzo Distretto di Minneapolis,” è diventato il nostro secondo articolo più letto dell’anno, grazie in parte a Fox News e simili.

Come principio generale, cerchiamo di evitare di esporci in modo controproducente: è meglio che le nostre pubblicazioni raggiungano quelle persone che le useranno per fare un buon lavoro nel mondo e, in caso contrario, che non vengano sbandierate. Ma, a volte, diventa impossibile evitare la pubblicità.

La rivolta iniziata a Minneapolis ha esteso il modello offerto dalla [rivolta del 2014 a Ferguson a tutti gli Stati Uniti.

Man mano che il movimento si espandeva ed esplorava nuove tattiche, abbiamo pubblicato report di zone autonome in tutto il Paese e di altri esperimenti, in particolare un ambizioso tentativo di far cadere una statua di Cristoforo Colombo a Chicago.

Abbiamo anche sostenuto il movimento con testi analitici, come “Cosa ci vuole per impedire che la Polizia uccida.”

Lungi dal consentire a Trump di vincere la rielezione, la rivolta ha dimostrato che Trump non era riuscito a garantire il controllo degli Stati Uniti, scoraggiando i suoi sostenitori della classe capitalista dal gettare il loro peso dietro i suoi sforzi per prendere il potere indipendentemente dall’esito delle elezioni.

A livello internazionale

Abbiamo coperto azioni di solidarietà in 54 Paesi a sostegno della rivolta negli Stati Uniti. Abbiamo anche pubblicato report di rivolte locali in Serbia, Bielorussia, Colombia, Iran e in altre parti del mondo.

In occasione dell’anniversario di un anno dell’invasione turca del Rojava, abbiamo pubblicato un’intervista dettagliata con anarchici nel nord-est della Siria, confrontando le loro esperienze nella lotta contro lo Stato islamico e la Turchia, analizzando ciò che è accaduto in Siria dall’invasione e valutando l’efficacia degli interventi anarchici in Rojava.

Abbiamo anche pubblicato un aggiornamento mensile di notizie dalla Grecia, per sostenere il movimento anarchico che lì lotta con le successive ondate di repressione sotto il governo chiamato “Nuova Democrazia.”

Preparazione per le elezioni

Dopo il rifiuto dei funzionari militari statunitensi di dispiegare le forze armate all’interno degli Stati Uniti per reprimere le proteste contro la Polizia e la supremazia bianca, Trump ha deciso di identificare quali degli elementi armati del Governo Federale gli erano abbastanza fedeli da andare in guerra contro i cittadini statunitensi per suo conto. Ha inviato truppe federali dal Dipartimento della sicurezza interna a Portland, Oregon, in un test per vedere se sarebbero stati in grado di controllare la popolazione se avesse tentato di prendere il potere dopo le elezioni. Migliaia di persone hanno risposto, trasformando la città in una zona di guerra per settimane. Abbiamo pubblicato un appello alla solidarietà con la gente nelle strade di Portland che hanno contribuito a un’altra ondata di resistenza in tutto il Paese.

Dissonanza cognitiva: a Portland anche chi crede ancora nella politica elettorale si è trovato in prima linea negli scontri con la Polizia.

Nei mesi successivi, Joe Biden ha abbracciato i punti di discussione di Donald Trump su anarchici e antifascisti, concordando sul fatto che “incendiari e anarchici dovrebbero essere perseguiti.” Abbiamo risposto con “L’insidioso funzionamento del cricchetto politico:”

Il sistema bipartitico americano funziona come un cricchetto, con il Partito Repubblicano che spinge costantemente la politica pubblica e il discorso ammissibile a destra mentre i Democratici, cercando di acquisire potere inseguendo il centro politico, fungono da meccanismo che impedisce alla politica e al discorso di tornare indietro. Laddove i Democratici seguono i Repubblicani nel sostenere costantemente un sempre maggior autoritarismo, l’opera intrapresa da Trump per inquadrare anarchici, antifascisti e altri manifestanti come obiettivi legittimi sarà utile anche al partito di Biden. Dobbiamo capire come stanno andando le cose ora, per evitare di essere colti di sorpresa dal proseguimento dell’attuale repressione statale dopo una potenziale vittoria di Biden.

Con l’avvicinarsi delle elezioni, abbiamo spiegato i pericoli e la posta in gioco nei nostri articoli “Prepararsi per disordini elettorali e una presa di potere della destra” e “Tra politica elettorale e guerra civile.”

In Cile, dove i potenti movimenti di strada del 2019 erano stati repressi dalla pandemia e poi incanalati verso il riformismo, i nostri corrispondenti hanno riferito sul ruolo della politica elettorale nel contenere e nel cooptare le lotte in seguito al referendum in cui gli elettori chiedevano di cambiare la Costituzione lascito dell’era della dittatura. In entrambi i Paesi, le elezioni hanno contribuito a ridurre l’orizzonte di un cambiamento sociale immaginabile. Nell’ottobre 2020, era difficile ricordare che durante l’estate, un sondaggio di Newsweek aveva scoperto che il 54% degli intervistati credeva che l’incendio del Distretto di Polizia di Minneapolis fosse giustificato dopo l’omicidio di George Floyd in un momento in cui Biden era circa al 46% e Trump al 38%. Ci vuole un flusso costante di propaganda centrista e di estrema destra per mantenere l’impressione che la “gente comune” voglia mantenere le cose come sono.

Immediatamente prima delle elezioni statunitensi, abbiamo organizzato “Tutti fuori,” una campagna di sensibilizzazione che rifiutava entrambi i partiti politici e diffondeva l’accesso alle tattiche che i manifestanti avevano sviluppato durante gli scontri a Portland e altrove durante l’estate, nel caso si rendessero necessari nel caso in cui Trump tentassi di prendere il potere o Biden che tentasse di preservare le politiche di Trump.

Verso il 2021

Alla fine, Biden ha vinto le elezioni. Ma Trump ha chiarito che se avesse potuto prendere il potere con la forza bruta, l’avrebbe fatto - e i ribelli che hanno reso ingovernabili parti di molte città in tutto il Paese a maggio e giugno sono stati tra i principali fattori che hanno scoraggiato una parte massiccia della classe capitalista dal sostenerlo in questo tentativo. Senza la nostra resistenza dal basso, il suo piano avrebbe potuto avere successo.

Le elezioni possono cambiare chi detiene il potere all’interno dello Stato ma non comportano cambiamenti immediati a livello della società. Aiutati e incoraggiati da pubblici ministeri e Polizia, i fascisti continuano a mobilitarsi e lo sgomento che la perdita di Trump si è diffusa tra i suoi sostenitori faciliterà probabilmente i loro sforzi di reclutamento. Da Washington DC al Pacifico nord-occidentale,

La vittoria elettorale di Biden non ha fatto nulla per arginare l’escalation della violenza dell’estrema destra. L’ha solo incoraggiata, fornendo allo stesso tempo ai liberali una scusa per lasciare che le fasce più vulnerabili della popolazione affrontino da soli la loro violenza.

Tornati al potere, i Democratici neoliberisti si avvicinano al 2021 con l’intenzione di far sì che tutto vada come sempre a tutti i costi. Il prossimo anno vedrà le prove e le tribolazioni del 2020 continuare su un terreno che è cambiato solo superficialmente: lo stesso capitalismo spietato, la stessa pandemia, la stessa Polizia razzista, le stesse misure autoritarie per esercitare il controllo e, si spera, la stessa coraggiosa ribellione e resistenza.

Possiamo concludere il 2020 fieri dei nostri risultati, apprezzando i momenti di grande bellezza in cui le persone hanno sfidato un mondo di pericoli per offrire un assaggio di come potrebbero essere tutte le nostre vite.

Post scriptum e punto di partenza: fai-da-te

Uno dei nostri altri progetti dello scorso anno è stato di pubblicare una serie di guide fai-da-te per tecniche e attrezzature di protesta. Tra questi, ricordiamo proteggersi da doxxing e manganelli della Polizia, e tutto quello che c’è da sapere per scegliere i migliori caschi, giubbotti antiproiettile e occhiali e maschere antigas per le ogni vostra esigenza.

Abbiamo pubblicato due guide principalmente per i medici di strada, su come trattare le lesioni comuni procurate da armi della Polizia e ferite da arma da fuoco.

Infine, abbiamo raccolto una serie di tattiche impiegate durante la lotta contro la polizia e le truppe federali a Portland, comprese innovazioni come l’impiego di soffiafoglie per respingere i lacrimogeni.

Nel 2021 seguiremo con altre guide. Nel bene o nel male, nessuna delle lotte cui abbiamo partecipato lo scorso anno si è conclusa.

Se anche tu sei sopravvissuto al 2020, congratulazioni e ci vediamo per le strade. Grazie per aver fatto tutto quello che dovevi fare per arrivare qui.